
1 anno fa
Ingorghi di pensieri.
Torno dall’ultima Lucca Comics carico di rinnovati entusiasmi. Frequento la fiera fin dal 1990 e non ricordo un’edizione più affollata di questa, che trovo molto rappresentativa del momento che stiamo vivendo. Migliaia di stimoli, di richieste di contatto, di tribù in cerca di visibilità, di informazioni e di eventi in sovrapposizione continua, senza nessuna possibilità di trovare i bandoli delle varie matasse. Come un affollato account Facebook con centinaia di “amici” dalle provenienze più diverse, ciascuno con le proprie storie. Eppure in mezzo a questo intruglio di varia umanità è ancora possibile ritrovare quello a cui sei davvero legato, gli affetti più cari e le cose più belle. Certo, bisogna passare attraverso cosplayer, GDR, anime senza sottotitoli ed action figure (non me ne vogliano i vari appassionati, li guardo con affetto sincero, anche se abitano su altri mondi), ma tra una ragazzina mezza nuda con gli stivaloni rosa a mezza coscia e il busto 1:1 in resina dell’Uomo Improbabile, si riescono a scovare ancora quelli che continuano imperterriti e quasi eroici a ricercare il segno ed un senso.